lunedì 30 aprile 2012


Mitologia della creatività

L'azione del dipingere è un atto creativo che si basa sulla volontà di dare fisicità a un'idea e sull'abilità e manualità dell'artigiano che si accinge a metterla in atto. Platone a questo proposito, nel V sec. a.C mette in gioco la figura del Demiurgo.


Il mondo fisico deriva da un padre (il mondo delle idee) e da una madre (la materia, che è la condizione per l'esistenza del mondo fisico stesso): il Demiurgo, è colui che fa da mediatore tra il mondo delle idee e la materia.
Demiurgo (dal Greco "demos" ,popolo, + "ergon" , opera, = artigiano) è un divino artigiano: è colui che contemplando le idee plasma la materia sul modello delle idee stesse animato e guidato dall'idea del Bene e del Bello. Platone introduce quindi una divinità a tutti gli effetti. Il concetto che l'artigiano guardi ad un modello è tipicamente platonico (e aristotelico): mentre gli artigiani umani guardano ad un modello che hanno nella loro testa, il Demiurgo guarda ad un qualcosa che è esterno da lui.
In particolare l'azione del "fare - creare" deriva dal greco poièin che deriva a sua volta da poesis (poesia). Questo verbo in origine significava "modellare la creta".
Analogamente possiamo assimilare l'azione creativa del dipingere al mito del vasaio, colui che dalla creta, la materia più informe e umile, riusciva a creare vasi e altri oggetti che cotti acquistavano consistenza e durata.

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