Mitologia
della creatività
L'azione del dipingere è un atto creativo che si basa sulla volontà di
dare fisicità a un'idea e sull'abilità e manualità dell'artigiano che si
accinge a metterla in atto. Platone a questo
proposito, nel V sec. a.C mette in gioco la figura del Demiurgo.
Il mondo fisico deriva da un padre (il mondo delle idee) e da una madre (la
materia, che è la condizione per l'esistenza del mondo fisico stesso): il Demiurgo, è colui che fa da
mediatore tra il mondo delle idee e la materia.
Demiurgo (dal Greco
"demos" ,popolo, + "ergon" , opera, = artigiano) è un divino
artigiano: è colui che contemplando le idee plasma la materia sul modello delle
idee stesse animato e
guidato dall'idea del Bene e del Bello. Platone introduce quindi una divinità a tutti gli
effetti. Il concetto che l'artigiano guardi ad un modello è tipicamente
platonico (e aristotelico): mentre gli artigiani umani guardano ad un modello
che hanno nella loro testa, il Demiurgo guarda ad un qualcosa che è esterno da
lui.
In particolare l'azione del "fare - creare" deriva dal greco poièin che deriva a sua volta da poesis (poesia). Questo verbo in origine significava "modellare la creta".
Analogamente possiamo assimilare l'azione creativa del dipingere al mito del vasaio, colui che dalla creta, la materia più informe e umile, riusciva a creare vasi e altri oggetti che cotti acquistavano consistenza e durata.
In particolare l'azione del "fare - creare" deriva dal greco poièin che deriva a sua volta da poesis (poesia). Questo verbo in origine significava "modellare la creta".
Analogamente possiamo assimilare l'azione creativa del dipingere al mito del vasaio, colui che dalla creta, la materia più informe e umile, riusciva a creare vasi e altri oggetti che cotti acquistavano consistenza e durata.
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